ECOMUSEO DELLA CASTAGNA E DELLA TRANSUMANZA DI RAGGIOLO

ECOMUSEO DELLA CASTAGNA E DELLA TRANSUMANZA

ANTENNA DELL'ECOMUSEO DEL CASENTINO

VIA DEL MULINO, RAGGIOLO, ORTIGNANO RAGGIOLO – AREZZO

ECOMUSEO DELLA CASTAGNA E DELLA TRANSUMANZA DI RAGGIOLO

ECOMUSEO DELLA CASTAGNA E DELLA TRANSUMANZA

ANTENNA DELL'ECOMUSEO DEL CASENTINO

VIA DEL MULINO, RAGGIOLO, ORTIGNANO RAGGIOLO – AREZZO

PERCHE' VISITARLO

Per scoprire luoghi ed atmosfere perdute della “civiltà del castagno”. Immagini,  video, utensili, storie di vita vissuta e foto storiche arricchiscono lo spazio espositivo, che offre una significativa chiave di lettura di Raggiolo e del suo territorio, la cui singolare vicenda storica e architettonica prende forma di chiarezza per una visita consapevole e informata ad uno dei luoghi eccellenti del Casentino. Nascosto nel cuore del Pratomagno, Raggiolo fu la piccola patria della castagna. Nel silenzio di luoghi pervasi da una specie di sospensione del tempo, circondato dalla grande foresta, Raggiolo ha radici profonde e un antico retaggio di fierezza, di confronto quotidiano con le asperità della vita, di ascendenze che si inoltrano nella notte dei secoli. Storie di longobardi, di signori feudali e delle loro fabbriche di armi e in particolare di una colonia di Còrsi qui insediatasi secoli orsono a ripopolare l'antico castello distrutto nel XV secolo. Alla loro tradizione gli abitanti di Raggiolo si richiamano con orgoglio paesano. Un tempo erano montanari dalla vita scandita dalla familiarità col bosco – uno sterminato castagneto tenuto come un giardino - e gli animali, dalle transumanze nelle Maremme. Tutto questo è ormai solo un ricordo, che tuttavia continua a alimentare suggestioni e fisionomie distintive. Il fatto è ben illustrato dalla Mappa della Comunità di Raggiolo esposta nell'Ecomuseo. La Mappa è stata una delle prime pubblicata in Italia ed è la sintesi visiva del territorio come lo vedono gli abitanti, al di là dei confini amministrativi e delle logiche della burocrazia: vi confluiscono storie e tradizioni, leggende, emergenze culturali e artistiche. La Mappa è una foto identitaria di Raggiolo ed è stata il riferimento costante del proficuo lavoro di promozione fatto negli anni dall'Ecomuseo del Casentino e dalla Brigata di Raggiolo. Oggi visitare Raggiolo, significa uscire dalle rotte del turismo di massa per visitare un luogo a parte, dominato dall'imponenza di annose e sconfinate foreste, di cui la visita all'Ecomuseo della Castagna dischiude lo scrigno della comprensione e delle suggestioni. Raggiolo infatti offre ancora oggi la visione che oltre un secolo fa affascinò l'inglese Ella Noyes, che gli dedicò un capitolo della sua famosa guida del Casentino, edita a Londra nel 1905 e che gli Alinari negli stessi anni hanno tramandato in una celebre foto storica. Vicoli selciati, erti e stretti, ponti sui torrenti impetuosi e fonti, mulini e lavatoi, ancora qualche seccatoio per le castagne, l'antica chiesa coi suoi tesori, la piccola piazza. Il silenzio è il salutare collante che insaporisce di serenità la cascata a valle di case e orti, aperti su larghe visuali sullo sfondo del profilo imponente della Verna. Plasmato secondo la misura degli antichi mestieri, Raggiolo ha un sapore di lontananza che è raro trovare e che l'Ecomuseo della Castagna con il suo percorso di visita, fatto di testi esplicativi e foto storiche, ben documenta. Lentezza e quiete, nostalgia e bellezza sono la cifra di Raggiolo, che lo spirito del luogo alimenta con arcana magia.

ARTICOLAZIONE E CARATTERISTICHE

L'ecomuseo della Castagna di Raggiolo nasce dallo stretto legame tra la popolazione e le peculiarità del paesaggio. Infatti il castagno, grazie alle cure dell'uomo, è divenuto pianta domestica per eccellenza e risorsa indispensabile per l'alimentazione delle popolazioni casentinesi. In questo contesto ambientale, la popolazione ha da sempre valorizzato una specie particolare nota come “raggiolana”, dal luogo di provenienza, che si distingue per la copiosità del frutto, che una volta seccato e ridotto in farina, è adatto ad una lunga conservazione.
Le attività umane legate alla coltura del castagno, costituiscono l'identità di Raggiolo, in quanto ne hanno determinato la vita, gli usi e i costumi per secoli. L'Ecomuseo si propone come custode attivo di questi antichi saperi della gente di montagna, conservando e presentando la memoria collettiva di una comunità definita geograficamente.
L’Ecomuseo di Raggiolo si articola attraverso una serie di spazi ed architetture diffuse nel territorio:
Centro di interpretazione
E' il punto di riferimento dell’intero sistema. Attraverso strumenti di lavoro, modellini, pannelli e una sezione multimediale, è possibile ripercorrere un viaggio intorno alla “civiltà del castagno” ed acquisire strumenti ed informazioni per la visita al percorso. Lo spazio ospita un altro frammento prezioso dell’identità del paese: la Mappa della Comunità di Raggiolo realizzata con il contributo diretto degli abitanti. In anni recenti si è andata ad aggiungere una nuova sezione dedicata alla transumanza, altro tema centrale della storia del paese che rimanda alle soprastanti praterie del Pratomagno dove nel passato pascolavano centinaia di pecore durante la stagione estiva per poi trasferirsi in autunno con un lungo viaggio in Maremma .
La Sala dei Còrsi
Nello stesso edificio, è il luogo di riferimento per le attività socio-culturali del paese.
Il Muro delle parole dimenticate
Parole di un tempo passato, legate alla storia di Raggiolo e ai suoi antichi mestieri, sono scolpite nella pietra per non essere dimenticate. Fanno bella mostra di sé sul muro a fianco dell'antica Fonte di piazza.
Il Borgo di pietra
Dal Centro di interpretazione, il percorso continua attraverso una serie di episodi, frutto di interventi di valorizzazione (il Muro delle parole dimenticate, la Stanza del tempo, gli scogli scolpiti al Ponte della Piana), effettuati nei diversi anni di vita dell’Ecomuseo grazie alla collaborazione con l’associazione “La Brigata di Raggiolo”. Una apposita pannellistica turistico-culturale consente al visitatore di effettuare alcuni approfondimenti sulla storia e le storie locali in un suggestivo percorso guidato con testi e foto storiche del paese, con i suoi personaggi e la memoria della colonia Còrsa qui dedotta nel XVI secolo. Il percorso lungo i vicoli selciati è accompagnato da scorci caratteristici e da belle visioni sul bosco e sull'orizzonte della valle, dominato dal massiccio della Verna.
 
Nel paese sono presenti anche un ristorante ed un Albergo diffuso, alcuni B&B e una Casa vacanze, oltre a un Circolo ricreativo, riferimenti importanti per la visita al borgo.
Seccatoio del Cavallari
Ubicato all’uscita del paese verso il torrente Barbozzaia e ancora oggi utilizzato a scopo dimostrativo per la seccatura delle castagne e in autunno diventa teatro di racconti e fiabe con le “veglie nel seccatoio”.
Mulino di Morino
L’antico opificio, oggetto di un intervento di recupero, rappresenta una testimonianza preziosa della cultura materiale locale. Al suo interno alcuni pannelli ne presentano la storia e il funzionamento.
Dal Mulino, il “Percorso della castagna” continua parallelo al torrente per risalire verso il paese attraverso il “Sentiero della Mercatella”.

PARTICOLARITA’ E CURIOSITA’

Raggiolo è un “mondo a parte”: nascosto nel cuore della foresta, abbracciato da due torrenti impetuosi, è stato fondazione longobarda prima dell'anno mille e poi munito castello dei Conti Guidi, che qui organizzarono alcune fabbriche di armi bianche. Il Conte Federico Novello di Raggiolo è ricordato da Dante nel VI Canto del Purgatorio. Il nucleo centrale del paese si addensa sulla pianta dell'antico castello, che raggiunse il suo splendore con Guido Novello II agli inizi del trecento. Gli attuali abitanti di Raggiolo sono i discendenti della colonia di Còrsi, qui insediatasi  secoli orsono a ripopolare l'antico castello distrutto nel XV secolo. Arrivarono a Raggiolo con la transumanza dalla Maremma alla fine del quattrocento. La radice còrsa ha determinato il carattere di Raggiolo nei secoli, facendone una piccola “isola” culturale in Casentino. Insieme alla coltura della castagna e al carbone, l'allevamento delle pecore è stata una delle principali attività del paese per secoli e il lungo viaggio delle greggi in transumanza tra la prateria del Pratomagno in estate e la Maremma nei mesi invernali, ha alimentato tradizioni e riti, contaminazioni culturali e miti. L'eccellente conservazione del tessuto urbanistico di Raggiolo, plasmato secondo la misura degli antichi mestieri, ne è ancora oggi una preziosa testimonianza, che determina il fascino autentico di questo antico paese. La Chiesa di S.Michele, costruita sui resti del palazzo dei Conti Guidi,  conserva importanti opere d'arte

Appuntamenti fissi

APPUNTAMENTI FISSI

  • Passeggiate e escursioni (Primavera)
  • Programma di animazione culturale (luglio/agosto/settembre)
  • Colloqui di Raggiolo (settembre) dedicati ogni anno ad approfondire un aspetto della cultura locale
  • Accoglienza e animazione didattica rivolta alle scuole (Autunno)
  • Festa di Castagnatura (fine ottobre/primi di novembre)
Luoghi

PERCORSI E ITINERARI, LUOGHI DI PREGIO CONNESSI O PROSSIMI ALLA STRUTTURA

Il paese di Raggiolo è un punto di partenza strategico per alcuni percorsi escursionistici:

  • Ponte dell’Usciolino/Quota
  • Sentiero del Ponte di Prata
  • Sentieri verso il Pratomagno
  • Escursioni lungo i torrenti Teggina e Barbozzaia
Orologio

INFORMAZIONI E ORARI DI APERTURA

Orari di apertura
Aprile/giugno: domeniche e festivi dalle 16 alle 18;
Luglio: sabato, domenica e festivi dalle 16 alle 19;
Agosto: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19;
Settembre/Novembre: domeniche e festivi dalle 15 alle 17. Altre aperture su richiesta Informazioni: Informazioni e contatti: Associazione “La Brigata di Raggiolo” 347/3308906-338/7293424;
www.raggiolo.it; labrigatadiraggiolo@gmail.com
Comune di Ortignano Raggiolo: 0575/539214
 

Con il contributo di:

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INFORMAZIONI UTILI